Sono nato e non ricordo di preciso
se quell’anno a marzo fosse stata pasqua,
ed ero l’unico a pensare quanto è bello,
essere ratto invece che nascere agnello.
E’ risaputo che si guarda all’apparenza,
ed è difficile sanare un pregiudizio,
quando attraverso per la strada, tanta gente s’allontana
guarda me e grida “c’è una pantegana”.
Ma non è bello ciò che bello,
è bello solo quel che vende,
e non mi offendo in qual si modo mi si chiami,
Perché la legge di mercato
la catena alimentare
è dominata da chi è sceso dai rami.
Guardavo fuori e veramente non capivo,
se fosse strano il mondo o fossi strano io,
che tanta gente si arricchisse sopra i corpi di altra gente,
ed altra gente si ammazzasse per un dio.
Se solo fosse una questione di coscienza,
o della tanto decantata intelligenza,
ci vorrebbe molto poco, si potrebbe da domani
comportarsi come degli esseri umani.
Ma non è bello quel che è bello,
è bello solo chi comanda,
e tutti insieme andiamo dietro al nostro alpha,
che promette di salvarci,
con la bibbia o con la rabbia,
l’importante è non uscire dalla gabbia.
Quando si dice che si viviamo in una fogna
s’intende spesso che sia solo una vergogna
non ci si ferma mai a pensare che c’è tanto da imparare
da chi vive senza mai scodinzolare.
Che non c’è onore nel mangiar la spazzatura
che sia sbagliato, che sia contro natura,
non si fa caso che l’umano, per portare un buon esempio.
ha barattato il cuore per uno stipendio.
E vale quanto l’equilibrio per la coda
sentirsi ratto e stare sempre fuori moda
e sono fiero se la gente pensa solo che son matto
a essere schiavo preferisco esser ratto.
e sono fiero se la gente pensa solo che son matto
a essere schiavo preferisco esser ratto.
“Storia di un Ratto” lo considero il brano più vicino alla mia essenza: cinico, sarcastico, contemporaneamente sociale e anti-sociale .
Nonostante sia stato il capostipite del mio periodo “cantautore serio e poco indie”, questo brano è dal vivo il mio Ratto da battaglia.