Il karma è come la pizza, non nel senso che è circolare ma nel senso che ti mette sempre in discussione.
Quando vai a mangiare la pizza, sei sicuro che vai a mangiare la pizza, non ci piove, o al massimo un crostino, mica il sushi!
Fino a qui, tutto bene. Poi arriva il menù.
Ebbene, fino a quel preciso momento io sono disposto a scommettere la mano buona che sceglierò una quattro formaggi perchè la pizza “adda puzzà”, con tutto quel gorgonzola che cola bollente tra i tuoi sensi di colpa e i cuscinetti adiposi.
La quattro formaggi è un po’ la mia coperta di Linus, l’àncora nel porto, la mia zona di confort.
Poi, un po’ per curiosità e un po’ per noia, comincio a leggere.
Ah, me meschino!
Capricciosa, con tutte quelle cosettine sfiziose sopra…
Margherita (con basilico e parmigiano a crudo) e la sua commovente semplicità,…
Boscaiola, così rude e selvaggia…
Perchè la vita mi mette davanti a queste scelte?
Prima avevo fame, non avevo niente e vagavo con lo stomaco ululante verso la pizzeria, ora ho troppa scelta.
Questa decisione ha messo in crisi pure ZEROCALCARE che è un saggio e un illuminato, figurati a me che a stento coniugo un congiuntivo!
Il karma è come la pizza: prima vado nel panico perchè vedo davanti a me un grosso e buio tunnel, poi il tunnel s’illumina e splende come i rivoli di formaggio fuso e tutto diventa cristallino, semplice, ovvio.
Poi arriva il menù e i tunnel diventano due.
Caxxo.